Misure pluriennali dell’equivalente in acqua della neve

Gestione del progetto

Christoph Marty

Durata del progetto

2000 - 2038

Per le regioni alpine la copertura nevosa non è solo un importante fattore economico, ma anche climatico. Da un giorno all’altro è letteralmente in grado di cambiare l’aspetto del paesaggio e di influenzare in modo determinante il suo sistema meteorologico. La copertura nevosa è quindi una variabile climatica essenziale del sistema GCOS che deve essere sorvegliata sul lungo termine.

Da decenni l’SLF gestisce diverse serie di misure climatiche relative al manto nevoso che nel frattempo hanno assunto un’importanza fondamentale per numerose applicazioni. Siccome per vari motivi la maggior parte delle misure viene svolta manualmente, diventa sempre più difficile ottenere queste serie di misure nivologiche pluriennali (ad es. a causa del calo della disponibilità a svolgere le misure sette giorni su sette al mattino presto). Ciò vale in particolare per le complesse misure dell’equivalente in acqua della neve (EA). I dati EA servono per misurare la quantità di acqua presente nel manto nevoso o il peso della neve. Il volume d’acqua (mm) corrisponde in questo caso al carico della neve (kg/m2). Per svolgere questa misura, è necessario scavare sino al suolo una buca nel manto nevoso e, con l’aiuto di un tubo d’alluminio (lunghezza 55 cm, base 70 cm2), misurare il peso e il volume della carota di neve. Naturalmente l’EA dipende dall’altezza e dalla densità del manto nevoso.

Serie di misure garantite sul lungo termine

Sulla base della decisione del Consiglio federale del 6 giugno 2008, dalla stagione invernale 2016/2017 MeteoSvizzera finanzierà le 11 più importanti stazioni nivologiche che vantano le più lunghe serie di misure dell’equivalente in acqua (EA) della neve. Il finanziamento, elargito nel quadro del sistema GCOS Svizzera, consentirà di garantire sul lungo termine le serie di misure dell’EA. Queste stazioni, che si trovano ad altitudini comprese tra 1200 e 2600 m s.l.m. (tab. 1), coprono una vasta parte dell’arco alpino svizzero (fig. 1) e completano le misure dell’EA svolte una volta all’anno nel bacino di alimentazione Wägital (SZ) così come le misure del bilancio di massa invernale presso alcuni ghiacciai della rete svizzera di misurazione GLAMOS. Da diversi decenni, gli osservatori SLF misurano l’EA due volte al mese (alla metà e alla fine del mese). Ogni giorno misurano inoltre la quantità di neve fresca e l’altezza complessiva del manto nevoso. Insieme alle stazioni nivologiche di importanza climatologica selezionate da MeteoSvizzera e dall’SFL, ne risulta così una fonte di dati sulla variabilità spazio-temporale del manto nevoso sull’arco alpino unica nel suo genere a livello di qualità, lunghezza e copertura. Da alcuni anni i dati EA vengono inoltre utilizzati dal servizio operativo di idrologia nivale (OSHD) per contribuire, attraverso un’analisi costante delle risorse idriche derivanti dal disgelo, a una migliore previsione idrologica.

Tabella 1 – Lista delle 11 stazioni nivologiche dell’SLF con misura dell’EA che vengono finanziate da MeteoSvizzera nel quadro del sistema GCOS Svizzera. Nella tabella è anche riportato da quando presso queste stazioni viene misurata la quantità di neve fresca (HN) e l’altezza complessiva del manto nevoso (HS).

Stazione Altitudine
(m s.l.m.)
EA
dal
HN
dal
HS
dal
Klosters 1200 1948 1949 1948
Ulrichen 1350 1951 1942 1942
St. Maria 1420 1968 1931 1951
Andermatt 1440 1947 1941 1941
Davos 1560 1948 1896 1893
Zermatt 1600 1947 1946 1946
San Bernardino 1640 1973 1952 1952
Mürren 1650 1949 1948 1948
Zuoz 1710 1951 1944 1944
Trübsee 1770 1949 1940 1940
Weissfluhjoch 2540 1937 1936 1936

Da un punto di vista globale, in montagna l’EA assume un’importanza fondamentale, perché da esso dipende l’approvvigionamento idrico di milioni di persone a valle. Grazie alle serie di dati pluriennali è possibile comprendere meglio come le risorse idriche derivanti dal disgelo si sono sviluppate negli anni passati e valutare quali effetti potrebbero avere i cambiamenti climatici sull’approvvigionamento idrico. Inoltre esse permettono di collaudare in montagna i progressi delle tecnologie satellitari di ultima generazione. A causa della variabilità topografica delle regioni alpine, purtroppo sino ad oggi queste tecnologie hanno dimostrato di avere ancora notevoli incertezze nel settore del monitoraggio delle risorse idriche derivanti dal disgelo. In futuro, le misure dell’EA sull’arco alpino svizzero potranno quindi fornire, tra le altre cose, anche un utile servizio nel campo della validazione delle misure svolte con i satelliti.

I dati saranno disponibili tramite Envidat.